Specialisti

Personale altamente qualificato e aggiornato!

Laboratorio

Equipaggiato con attrezzature all'avanguardia!

Igiene e Sterilità

Le parole d'ordine per assicurare al cliente un trattamento sicuro!

Disponibilità

Per Noi soddisfare il cliente è fondamentale!

Igiene e Sterilità

Sono le parole d'ordine del nostro studio.

Ogni paziente può verificare con mano la cura che mettiamo nel gestire la sterilizzazione di ogni strumento con cui il paziente verrà a contatto.

 

Protocollo di preparazione degli ambienti

Lo studio dove verrà fatto accomodare il paziente è stato disinfettato con soluzioni battericida, fungicida, tubercolicida e virucida (virus con involucro, virus dell’epatite B e C, virus AIDS, virus dell’influenza A, etc.).
Inoltre ogni parte che viene toccata dal personale è ricoperta con protezioni monouso adesive che, alla fine di ogni seduta, verranno rimosse e sostituite.

 

Protocollo di preparazione degli strumenti

MultiSteril

Il paziente, in studio, può riscontare personalmente che tutti gli strumenti che noi utilizziamo sono imbustati e sterili. Su ogni busta è presente un’etichetta che traccia il processo di sterilizzazione.

Per una corretta e responsabile salvaguardia della salute del paziente il nostro studio applica, avvalendosi di macchinari all’avanguardia, un protocollo di pulizia e sterilizzazione di strumenti ed accessori che si compone di 3 fondamentali fasi:

1 DECONTAMINAZIONE
L’obiettivo primario da raggiungere in questa fase è quello di ottenere una prima riduzione della carica batterica sullo strumentario e gli accessori al fine di prevenire la dispersione di contaminanti nell’ambiente circostante.
A questo scopo il personale addetto, dopo aver indossato la mascherina, occhiali protettivi e guanti, si preoccupa di preparare una soluzione decontaminante e immergervi gli strumenti per il tempo e i modi indicati dalla scheda tecnica del prodotto. Alla fine di questo primo passaggio, gli strumenti cosi trattati vengono risciacquati ed asciugati, pronti per la fase successiva.

2 DETERSIONE
L’obiettivo primario da raggiungere in questa seconda fase è la completa rimozione ed allontanamento dello sporco e dei microrganismi presenti su strumenti ed accessori.
Nel settore odontoiatrico, come già in quello ospedaliero, si avverte sempre più la necessità di un trattamento standardizzato dello strumentario contaminato.
Per questo nel nostro studio si è cercato di automatizzare la fase di detersione dello strumentario, consentendo di ridurre al minimo il rischio di contaminazione dell’operatore ed aumentare l’efficacia delle procedure a tutto vantaggio del paziente.
L'apparecchiatura di nuova generazione denominata Multisteril esegue in un ciclo automatizzato i processi di disinfezione chimica, risciacquo, detersione in ultrasuoni e l'asciugatura. Ora lo strumentario è pronto per l'imbustamento e la sterilizzazione in autoclave

3 STERILIZZAZIONE
L’obiettivo primario da raggiungere in questa terza ed ultima fase, ottenibile attraverso un passaggio in un apposito macchinario (Autoclave), è di uccidere tutti i microrganismi patogeni non ancora debellati dalla superficie degli strumenti ed accessori dopo le prime due fasi.
Per ottenere questo gli strumenti imbustati tramite le sigillatrici andranno alloggiati nelle apposite vaschette dell’autoclave.
A questo punto si potrà attivare il ciclo di sterilizzazione secondo le modalità e il protocollo del macchinario.
Terminato il ciclo (di durata normalmente non inferiore all’ora) lasceremo raffreddare gli strumenti prima di rimuoverli dalla macchina e riporli negli appositi cassetti di stoccaggio, a questo punto pronti all’uso.

La TRACCIABILITA', un'ulteriore sicurezza per il paziente

etichettaura

Ogni busta sigillata all'interno del nostro studio presenta un'etichetta in cui viene riportata la data di sterilizzazione, il numero progressivo del ciclo dell'autoclave, la scadenza della sterilità (30 giorni per le monobuste, 60 giorni per le doppie buste).
Tali etichette vengono trattenute nella scheda di ogni singolo paziente a garanzia dell'avvenuta sterilizzazione di ogni strumento utilizzato.

 

Test di verifica alle autoclavi

Eseguiamo regolarmente una serie di test a verifica del corretto funzionamento delle nostre autoclavi (modello Europa B TecnoGaz)

1 VAPOR LINE è un indicatore chimico che evidenzia immediatamente l’esito del ciclo andando a colorarsi in modo da indicarci che il test è superato. Queste strisce vengono inserite all’interno della camera dell’autoclave insieme alle buste con gli strumenti in ogni ciclo di sterilizzazione.

2 VACUUM TEST, durante il quale si verifica la perfetta tenuta del vuoto dell’autoclave indispensabile per la sterilizzazione.
Alla fine del test la macchina darà un report con l’esito che verrà archiviato in un apposito registro.

3 BOWIE&DICK, è un pacchetto con all’interno dei fogli (così da simulare un carico poroso) di tipo cartaceo ma resistenti alle alte temperature dove nel mezzo è stato disposto un foglio stampato, il foglio centrale alla fine del ciclo vira colore diventando nero così da garantirci l’efficacia dell’autoclave nel produrre sotto vuoto e ci consente di controllare che i parametri di vapore e temperatura siano corretti.

4 HELIX TEST è il secondo test che potrà garantirci ulteriormente i parametri visti in precedenza quindi la completa penetrazione del vapore nei corpi cavi e porosi (come sono i tessuti o i manipoli).
E’ composto da un tubicino arrotolato su se stesso con all’estremità un capsula contenente un indicatore che all’inizio è celeste e alla fine del test risulterà verde\nero.

5 CONTROLLO BIOLOGICO è l’ultimo test che viene eseguito, come previsto, ogni 60 giorni.
Questo test serve per dimostrare la capacità dell’autoclave in merito ALLA DISTRUZIONE DI TUTTI I MICRORGANISMI COMPRESE LE SPORE.
Abbiamo a disposizione delle fiale contenenti spore di Bacillus Stearothermophilus (ATCC7953) ovvero uno dei microrganismi più resistenti al calore che possiede caratteristiche patogene.
Mettiamo una fiala in autoclave ed eseguiamo un ciclo normale, una volta terminato vediamo che l’indicatore chimico posto nell’etichetta è virato, attiviamo quindi la fialetta rompendola in modo tale che il liquido che c’è all’interno vada a contatto con l’indicatore contenuto nella stessa, eseguiamo questa manovra anche con una fiala non autoclavata per avere un termine di confronto.
Inseriamo le due fiale nell’incubatore biologico a 57° per 48 ore.
Estraiamo la fiala processata dall’incubatore e il responso del test superato sarà il colore viola del liquido all’interno della fiale mentre nell’altra (quella non autoclavata) sarà giallo.

Non trascuriamo nessun particolare, perché la nostra priorità è garantire un ambiente sicuro al paziente e ciò può avvenire solo se eseguiamo dei test periodici per verificare l'efficacia della sterilizzazione. Tutti i test eseguiti sono datati, firmati e archiviati negli anni.

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